Si è svolta a Fabriano il 4 febbraio al Teatro Giovanni Bosco la presentazione del “Cammino dei Camaldolesi di San Benedetto” un percorso di 11 tappe che unisce Camaldoli a Fabriano passando per Umbertide, Fonte Avellana, Isola Fossara, Coldipeccio-Pascelupo sostenuto dall’associazione Eticamente di Perugia. Il tracciato del Cammino dei Camaldolesi di San Benedetto ripercorre i luoghi di rara bellezza naturalistica, dove la pace e la tranquillità hanno favorito l’insediamento di importanti comunità monastiche benedettine e Camaldolesi. Il ricordo di un fenomeno religioso e culturale che ha interessato il nostro territorio è stato una valida occasione di approfondimento e di dialogo fra passato e presente. Il convegno era intitolato “Fonte Avellana, tra passato e presente”.
La professoressa Marisa Paradisi dell’Università degli studi di Perugia ha brillantemente approfondito gli aspetti economici dell’esperienza monastica, che ha contribuito allo sviluppo del nostro patrimonio paesaggistico, agricolo, artistico e culturale. Il priore di Fonte Avellana Gianni Giacomelli nel suo intervento ha fatto emergere il tratto distintivo del Monastero di Fonte Avellana, cioè di un modello esemplare di organizzazione produttiva legato alla promozione umana dei soggetti coinvolti attraverso la gestione partecipata. Un esempio molto importante e interessante di convivenza tra interessi e necessità locali, che se rivalutato potrebbe essere un prezioso contributo per lo sviluppo della società odierna. I sindaci presenti: di Fabriano Daniela Ghergo e l’assessore Maura Nataloni, di Serra Sant’Abbondio Ludovico Caverni, di Umbertide Luca Carizia, di Sassoferrato Maurizio Greci, il Vicesindaco Mariella Facchini e l’assessore di Scheggia Andrea Mariucci, hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione turistica, culturale, sociale ed economica tra le comunità e contestualmente al progetto, di estendere forme di collaborazione istituzionali con le regioni attraversate dal cammino: Toscana, Marche, Umbria. Il percorso, sulle tracce di San Romualdo, unisce i tre più importanti luoghi camaldolesi: Camaldoli monastero fondato dal Santo, Fonte Avellana luogo romualdino dove San Pier Damiani scrisse la”Regula vitae eremiticae”, Fabriano dove il Santo trascorse l’ultima parte della sua vita. Non è un caso che uomini religiosi del passato abbiano scelto questi siti per praticare la loro meditazione e ritrovare la loro intima spiritualità. Anche l’uomo moderno specialmente dopo la pandemia di Covid ha cambiato notevolmente le proprie abitudini di vita, più sensibile alla ricerca di una nuova occasione di “viaggio”, per sorprendersi di fronte all’imponenza e alla sacralità della natura, per ritrovare sé stesso e la pace interiore. Questo è stato compreso bene anche dalla giunta della Regione Marche ed erano presenti all’incontro e sensibili al tema gli assessori: Chiara Biondi e Andrea Maria Antonini. In questa occasione hanno confermato il sostegno a questa iniziativa nei modi più opportuni per avere ricadute positive non solo nei luoghi del cammino ma anche per l’intera comunità dei piccoli borghi regionali. Questi ultimi, come sostenuto dall’Avv. Biondi, sono già alla attenzione dalla regione Marche che, con una recente legge (n.29 del 22 novembre del 2021) sostiene iniziative di riqualificazione e valorizzazione, attraverso lo sviluppo del turismo diffuso e sostenibile. Era presente Enrico Loccioni, imprenditore capace e fondatore di un’azienda sensibile all’etica che ha messo al centro della sua attività la cura del territorio e della comunità, anche rifacendosi alla esperienza benedettina. Ha restaurato, fra l’altro, l’abbazia di S.Urbano. Loccioni si è detto pronto a collaborare con questo progetto. È intervenuto poi l’ideatore e organizzatore del “Cammino dei Cappuccini” fra Sergio Lorenzini che ha voluto portare la testimonianza dell’importanza dei pellegrinaggi, strumenti di valorizzazione del territorio interno collinare e dei piccoli borghi ormai sempre più vuoti anche in conseguenza di eventi naturali come il terremoto e le alluvioni.
Il convegno ha visto i suoi partecipanti sostenere nell’ambito dei rispettivi ruoli e competenze, l’impegno congiunto a promuovere e a realizzare iniziative a supporto del progetto e di un patrimonio paesaggistico, artistico e naturalistico variegato e ricchissimo della nostra Italia centrale. Appare quindi ora più che mai oculato usare questo settore di mercato – che genera ogni anno fatturati sempre più alti– per il bene dell’ambiente e di un’economia attualmente in sofferenza, ma anche per riscoprire un senso della vita attraverso il viaggio. Ha partecipato al convegno il Dott. Lucio Lupini della Fondazione Perugia che sostiene il progetto con un finanziamento e ha confermato l’interesse per ogni iniziativa che abbia ricadute positive sui territori.